Respira

RESPIRA, osservatorio sulle polveri sottili

FIAB Ascoli prosegue nell’impegno nel migliorare la qualità della vita in città. In occasione dei 20 anni di attività proponiamo questo progetto per monitorare la quantità delle polveri sottili presenti in vari punti del capoluogo Piceno e nei pressi delle scuole.

A turno i volontari registreranno i dati con uno dei quattro sensori certificati. Ogni sito di osservazione scelto sarà monitorato per almeno una settimana, in tutti gli orari del giorno, o, in caso di scuole, nelle ore di entrata degli alunni.

Le polveri sottili sono l’inquinante oggi più diffuso nelle città e sono potenzialmente molto dannose per la salute, in quanto vengono inalate e penetrano in profondità nei polmoni, arrivando in alcuni casi a penetrare negli alveoli polmonari ed entrare direttamente nel flusso sanguigno.

Numerose ricerche hanno dimostrato la correlazione tra l’esposizione alle PM2. 5 e l’incremento di ricoveri per patologie respiratorie e cardiovascolari, asma, bronchiti croniche, tumori ai polmoni, diabete, minore fertilità e anche problematiche collegate alla salute mentale e peso insufficiente alla nascita.

Le fonti principali di polveri fini sono due:

  • fonti naturali
    • incendi boschivi
    • attività vulcanica
    • polveri, terra e sale marino alzati dal vento (il cosiddetto aerosol marino)
    • pollini e spore
    • erosione di rocce
  • fonti antropogeniche
    • traffico veicolare, sia dei mezzi diesel che benzina
    • uso di combustibili solidi per il riscaldamento domestico (carbone, legna e gasolio)
    • residui dell’usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture
    • attività industriale

L’esposizione alle polveri sottili è dannosa per tutti, grandi e piccoli, ma esistono categorie di persone più a rischio come bambini, anziani e mamme in stato di gravidanza.

DISCLAIMER: i dati registrati sulla quantità delle polveri sottili nell’aria, pur essendo ottenuti con strumenti attendibili che hanno ottenute diverse certificazioni di qualità, non rivestono carattere di ufficialità, come stabilito dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.155 , ma intendono solamente sensibilizzare l’opinione pubblica e le Amministrazioni locali sui problemi di salute connessi alla qualità dell’aria.

Le polveri sottili

COSA SONO

Le polveri sottili fanno parte del particolato atmosferico (abbreviato in PM, dall’inglese particulate matter), ossia delle particelle solide e liquide di sostanze organiche e inorganiche (ad esclusione dell’acqua) che si trovano sospese nell’aria. Le particelle di dimensioni maggiori se colpite in un certo modo dalla luce sono visibili sotto forma di polvere o caligine, a differenza di quelle più piccole che risultano invisibili. Non si tratta di una singola entità chimica, ma di una miscela complessa; tra i maggiori componenti delle polveri sottili vi sono i solfati, i nitrati, l’ammoniaca, il cloruro di sodio e le polveri minerali.

Sulla base del diametro delle particelle, misurato in micron (μm; un micron corrisponde a un millesimo di millimetro), si distinguono:

  • il particolato grossolano, insieme delle particelle con un diametro superiore a 10 micron;
  • il PM10, insieme delle particelle con un diametro inferiore a 10 micron;
  • il PM2,5, insieme delle particelle con un diametro inferiore a 2,5 micron, dette particelle fini;
  • il PM0,1, insieme delle particelle con un diametro inferiore a 0,1 micron, dette particelle ultrafini.

DOVE SI TROVANO

Le polveri sottili sono presenti nell’aria che respiriamo. La loro origine è sia naturale sia antropica, ossia riconducibile ad attività umane. In natura le particelle vengono generate per esempio dall’erosione del suolo, dalla vaporizzazione dell’acqua marina, dagli incendi boschivi, dalle eruzioni vulcaniche e dalla dispersione dei pollini. I processi industriali, il riscaldamento, i processi di combustione in generale e il traffico veicolare sono tutte fonti di particolato atmosferico. Anche il fumo di sigaretta contribuisce a generare polveri sottili. Va sottolineato che l’inquinamento da polveri sottili riguarda sia gli ambienti esterni (outdoor) che gli ambienti interni agli edifici (indoor). Negli ambienti chiusi il fumo di sigaretta può produrre concentrazioni di polveri sottili elevatissime, anche 100 volte superiori ai limiti di legge consentiti per l’ambiente esterno.

LE VIE DI ESPOSIZIONE

Le polveri sottili penetrano nell’organismo per via inalatoria. Al diminuire del diametro aumenta la capacità di penetrare nelle vie respiratorie, specialmente se si respira a bocca aperta: il particolato grossolano non è in grado di superare la laringe, il PM10 penetra nel tratto respiratorio superiore, il PM2,5 raggiunge i polmoni e il PM0,1 raggiunge gli alveoli polmonari e può quindi penetrare nel sangue (per questo motivo il particolato ultrafine è chiamato anche “polvere respirabile”).

GLI EFFETTI SULLA SALUTE

Le polveri sottili si associano principalmente alle malattie cardiovascolari e alle malattie respiratorie. La pericolosità delle polveri dipende dalla loro composizione, per esempio il particolato fortemente acido è particolarmente dannoso. In più, le particelle possono diventare un veicolo per altre sostanze tossiche, come avviene durante la combustione dei materiali fossili, che contengono elevate concentrazioni di metalli pesanti: i metalli pesanti si depositano sul particolato ultrafine e possono quindi essere inalati e raggiungere i polmoni.

Le polveri sottili causano un’infiammazione cronica dei polmoni, favoriscono la fibrosi polmonare (una condizione in cui il normale tessuto polmonare è sostituito tessuto cicatriziale che interferisce con il corretto funzionamento di questi organi) e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Le polveri sottili possono interagire con gli allergeni respiratori scatenando l’asma allergica nei soggetti predisposti. Lo stato infiammatorio generato dal particolato può poi diffondersi a distretti corporei diversi da quello respiratorio. L’esposizione prolungata alle polveri sottili è stata collegata a diversi problemi cardiaci e alla mortalità cardiovascolare. Le polveri sottili aumentano il rischio di cancro. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha inserito l’inquinamento atmosferico nell’elenco degli agenti cancerogeni (Gruppo 1, cancerogeni certi). Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato che l’esposizione a PM10 e PM2,5 si associa a un rischio più elevato di sviluppare un tumore del polmone.

COME DIFENDERSI

Per prevenire i danni provocati dalle polveri sottili bisogna evitare quanto più possibile di esporsi al particolato inquinante.

Alcuni comportamenti utili sono:

  • evitare le zone trafficate, in particolare negli orari di punta;
  • cambiare regolarmente l’aria delle stanze, evitando di aprire le finestre negli orari in cui l’inquinamento esterno è più alto;
  • tenere aperte le finestre se si utilizzano spray o solventi;
  • non soggiornare a lungo negli ambienti chiusi in cui è presente una stufa o un camino a combustibile fossile e dove si fuma;
  • installare dispositivi per la purificazione dell’aria.

Per quanto possibile, oltre ad evitare l’esposizione, è importante contribuire a ridurre la generazione di polveri sottili:

usare i veicoli (auto, moto, ecc.) e gli utensili (es. tagliaerba, soffiatore/aspiratore) con motore a combustione il meno possibile;

non fumare, specialmente negli ambienti chiusi;

testo tratto dalla “Fondazione Umberto Veronesi”

I limiti di legge

In Italia il parametro della valutazione di PM10 è la media giornaliera: secondo il D.Lgs. 155/2010 questo limite è pari a 50 µg/mc, da non superare più di 35 volte per anno civile.
Nello stesso decreto viene anche stabilito un limite annuale fissato a 40 µg/mc come media annua.

Nell’aprile 2008 l’Unione Europea ha adottato definitivamente una nuova direttiva (2008/50/EC) che detta dei limiti di qualità dell’aria con riferimento anche alle PM2.5, che fino a quel momento non erano state prese in considerazione, nonostante siano le più pericolose per la nostra salute.
Questa direttiva è stata recepita dalla legislazione italiana con il Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n.155.
Rimane però il fatto che per quanto riguarda le PM2.5 non si stabiliscono limiti giornalieri come per le PM10, ma solo annuali.
Questo valore limite è stato stabilito a 25 µg/mc come media annua.

Ecco quindi riassunti i limiti di legge italiani (in accoglimento della Direttiva Europea) su PM10 e PM2.5:

Valore massimo per la media annualeValore massimo per la media giornaliera
PM1040 µg/mc50 µg/mc*
PM2.525 µg/mc

*da non superare più di 35 volte all’anno

Ben diverse, però, sono le soglie di riferimento per quanto riguarda gli effetti che le polveri sottili possono avere sulla salute.

Quali sono i valori limite per gli effetti sulla salute?

Mentre si parla di 25 µg/mc come limite annuale di PM2.5 per Italia ed Europa, l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, pone un valore limite di riferimento ben diverso relativamente ai possibili effetti sulla salute:
solo 10 µg/mc.
Questo dato non deve stupire perché recenti studi del Ministero della Sanità hanno rilevato che ogni aumento di 10 µg/mc di PM2.5 corrisponde ad un incremento della mortalità per tumore ai polmoni del 14%.
Per quanto riguarda le PM10, il limite annuale previsto da Italia ed Europa è di 40 µg/mc, mentre l’OMS consiglia di non superare i 20 µg/mc, oltre il quale scatta il livello d’allerta.

La discrepanza tra questi dati è rilevante: le concentrazioni di polveri sottili e particolato fine da non oltrepassare per legge in Italia sono molto superiori, addirittura doppie, a quelle raccomandate dalla principale autorità mondiale in tema di salute.

Norme Italia ed EuropaRaccomandazioni OMS
PM2.5 limite annuale25 µg/mc10 µg/mc
PM2.5 limite giornaliero25 µg/mc
PM10 limite annuale40 µg/mc20 µg/mc
PM10 limite giornaliero50 µg/mc (massimo 35 giorni all’anno)50 µg/mc (massimo 3 giorni all’anno)

ATTENZIONE, allo stato attuale la normativa ambientale per la qualità dell’aria non prevede un valore limite per il PM1 e da parte degli organi preposti non viene effettuato un monitoraggio sistematico di questo parametro della qualità dell’aria.
Per quanto riguarda gli effetti del PM1 sulla salute negli ultimi anni se ne stanno studiando ed approfondendo gli aspetti perché la dimensione e la composizione delle particelle, sono elementi di particolare rilievo nella determinazione degli effetti sulla salute e nella conseguente definizione dei limiti di esposizione per l’uomo: quanto più piccole sono le dimensioni delle particelle, tanto maggiore è la loro capacità di penetrare nei polmoni danneggiandoli e producendo quindi effetti nocivi sulla salute umana. Ma non basta, quando vengono inalate, le particelle PM1 raggiungono l’area più profonda dei polmoni, dove una parte consistente delle stesse attraversa le membrane cellulari degli alveoli (milioni di minuscole sacche contenute nei polmoni, in cui avviene lo scambio tra O2 e CO2). In questo modo il PM1 penetra nel flusso sanguigno, danneggiando le pareti più interne delle arterie e oltrepassando il tessuto del sistema cardiovascolare, così da diffondersi all’interno degli organi del corpo umano.

Il progetto

Scopo del progetto:

Monitorare tramite sensori la qualità dell’aria, in particolare delle polveri sottili, in vari punti della città con l’aiuto dei nostri volontari che a turno installeranno i sensori presso i loro balconi o si recheranno presso le scuole durante gli orari di entrata o uscita.

Obiettivi del progetto:

Il progetto intende sensibilizzare la popolazione residente dei pericoli connessi alla presenza delle polveri sottili nell’aria. Una delle principali cause della presenza delle polveri sottili è proprio il traffico motorizzato.

Tempi e modi:

Intendiamo portare avanti il progetto per almeno un anno attraverso l’impiego di quattro sensori mobili e volontari che si alterneranno nella registrazione dei risultati. I dati ottenuti saranno periodicamente inviati centralmente ed elaborati tramite un software dedicato. I risultati ed i grafici verranno pubblicati in maniera tempestiva sul nostro sito www.adbascoli.it. In aggiunta installeremo nei pressi dei sensori dei cartelli mobili indicanti la presenza degli stessi con relativo indirizzo web e QR code per leggere i risultati.

I sensori:

I sensori scelti in base ai costi e alle caratteristiche tecniche sono i modelli Atmotube PRO (https://atmotube.com/atmotube-pro).

Per partecipare:

Se intendi contribuire al progetto “adottando” per almeno una settimana un sensore o facendo da “sentinella” presso qualche scuola, contattaci tramite mail info@adbascoli.it

Ringraziamenti

Il progetto è ispirato e in continuità con il progetto Vitality di UNICAM, a cui invieremo i dati per una analisi scientifica approfondita. Un ringraziamento caloroso anche al CSV Marche per il co-finanziamento del progetto. Ed infine un grazie ai volontari che di volta in volta si sono alternati e si alterneranno per raccogliere i dati sulla qualità dell’aria

I sensori

Atmotube Pro è un misuratore della qualità dell’aria tra i più comodi per essere trasportati, in quanto entra facilmente in tasca. Le sue performance sono impeccabili, sia nella misurazione sia nella comunicazione con lo smartphone. L’unico svantaggio è dato dall’assenza del rilevatore di CO2.

Quali indicatori presenta?

Il misuratore di Atmotube misura la qualità dell’aria mediante vari indicatori: le polveri sottili (PM10, PM2.5 e PM1.0), i VOC(Composti Volanti Organici), la formaldeide, la pressione atmosferica, l’umidità e la temperatura.

Come si mette in funzione?

Il prodotto è di dimensioni molto contenute e ha un peso di appena 180 grammi, di conseguenza non trova posto un display. Per accedere alle rilevazioni devi scaricare una specifica app per smartphone e tablet con sistemi operativi iOS oppure Android, e connettere il device mobile al misuratore attraverso il Bluetooth. L’interfaccia è molto semplice da comprendere e permette di accedere a tutte le impostazioni avanzate con pochi tap.

Dove posso usarlo?

Considerando le piccole dimensioni e la velocità con cui il dispositivo aggiorna i rilevamenti, puoi usarlo davvero ovunque, non esclusivamente in casa. Hai la possibilità di conoscere l’aria che respiri quando sei in ufficio, nella tua attività commerciale, mentre pratichi sport all’aria aperta o quando ti trovi in palestra.

Link utili

Guida per i volontari

Agenzia Regionale per la protezione ambientale delle Marche

VITALITY “Innovation, digitalization and sustainability for the diffused economy in Central Italy”

Candidati come Volontario

Siamo alla ricerca di volontari che per almeno una settimana possano raccogliere i dati tramite i sensori.

Di cosa abbiamo bisogno:

  • Volontario presso la propria abitazione/ufficio – il punto di posizionamento del sensore deve essere all’esterno riparato dalla pioggia, essere al massimo al primo piano, e deve affacciarsi su una via di interesse pubblico (no cortili privati)
  • Volontario presso le scuole – il sensore verrà portato con se appeso ad uno zainetto o al collo. In base agli orari di ingresso della scuola, la presenza è richiesta per circa un quarto d’ora prima e dopo (tipicamente dalle 7:45 alle 8:15)

Se puoi aiutarci contattaci su info@adbascoli.it

I dati sulla qualità dell’aria ad Ascoli Piceno

I sensori sono posizionati dai volontari per almeno una settimana su balconi o finestre che si affacciano sulla strada.

Nella mappa sono indicati i punti di rilevazione passati e presenti

Visualizza a schermo intero

I sensori sono indossati dai volontari, al collo o sullo zaino, durante le passeggiate per le vie di Ascoli.

Nella mappa puoi attivare o disattivare vari livelli corrispondenti a valori diversi di polveri sottili

con il contributo di: