Mario Marozzi: Una Vita Dedicata alla Comunità
La pedalata è un tributo a Mario Marozzi, un uomo che ha lasciato un’impronta profonda nella comunità di Ascoli Piceno.
Sabato 26 aprile si terrà la presentazione ufficiale della pedalata presso i locali della Bottega del Terzo Settore. Dopo i saluti di rito dei rappresentanti delle Istituzioni, Stefano Marozzi, il figlio di Mario, ci racconterà qualche aneddoto sul padre e sulle sue innumerevoli iniziative fatte per il bene della comunità. Poi a seguire alcuni esperti qualificati descriveranno le peculiarità dei ponti ascolani che si andranno ad attraversare il giorno successivo…
Domenica 27 aprile ci sarà la pedalata vera e propria, facile e aperta a tutti. Il percorso in città sarà di circa 18 chilometri. A fine pedalata rinfresco presso VinceFaLaCaritaALuDome in piazza Arringo.
Le Origini e la Famiglia
Mario nacque in Africa, figlio di ascolani (Giovanni e Francesca) coloni in Eritrea. La sua famiglia si trasferì alle Tofare alla fine degli anni ’50. Sposò Antonietta, figlia dell’oste Pietro Traini, nell’estate del 1968. Dopo un breve periodo calcistico con le giovanili della Del Duca e lavorativo alla Ceat, venne assunto alle Poste. Ebbe tre figli: Sara, Giampiero e Stefano, che gli diedero sei nipoti.
I Contributi alla Comunità
- La Festa dei Fiori: Fu tra le anime della Festa dei Fiori, nata nel 1970. Non era un leader, ma un catalizzatore di energie con una capacità disarmante di coinvolgere gli altri. Portava nel quartiere i migliori complessi musicali e valorizzava i talenti locali.
- L’Impegno Ambientale: Precorse i tempi parlando di ecologia già negli anni ’70. La bicicletta rimase sempre il suo mezzo di trasporto preferito, un amore trasmesso anche ai figli.
- La Conquista del Baraccone: Capeggiò una sorta di “esproprio proletario” di un’area demaniale dismessa dall’Esercito. Il muro di cinta venne demolito più volte dai residenti per creare uno spazio comunitario. Con il suo trattore, fresò la pietraia per far crescere l’erba e piantò i primi pali delle porte da calcio.
- Il Barretto dell’Annunziata: Dal 1985, si dedicò al recupero del parco giochi dell’Annunziata e del vecchio barretto, trasformando un luogo vandalizzato in uno degli angoli più suggestivi della città. Ogni mattina raccoglieva siringhe usate per mantenere l’area pulita.
- L’Impegno Politico: Fu presidente della Circoscrizione San Filippo-Porta Maggiore, orgoglioso di essere stato il secondo candidato più votato della città. Usava il compenso per opere comunitarie.
- L’Amore per le Tradizioni: Partecipò attivamente alla Quintana con il sestiere di Porta Maggiore e si impegnò per far tornare nella processione di Sant’Emidio l’antico carro agricolo trainato dai buoi.
Il Carattere
Come ha detto la figlia Sara al funerale: “Mio padre non era certo perfetto, ma era un puro. Limpido e trasparente come il vetro. E, come il vetro, fragile e vulnerabile. Perché temeva di non fare abbastanza. Ci ha insegnato l’amore incondizionato per il Prossimo, e per le cose belle del Creato.”
